Ecco cari, come vi dicevamo siamo arrivati in Casamance, dove insieme all'associazione Jamm era in programma il progetto di prevenzione e formazione in salute orale...diciamo che "Le miglia dei sorrisi" dopo 3000 miglia per raggiunger Adeane ha battuto una musata e i sorrisi si sono per un tempo ritirati...ma ora va decisamente meglio.
Arrivati ad Adeane nella sede dell'associazione ci hanno dedicato una speciale stanza per lavorare, ma poi ...dopo cinque giorni senza una riunione per pianificare il lavoro, senza un momento dedicato a chiarire gli aspetti pratici,i soldi, i ruoli, le regole nonstante le nostre richieste, hanno iniziato a susseguirsi malintesi e incomprensioni... Noi ci aspettavamo di lavorare con le studentesse e i ragazzi di Jamm per creare insieme il piano di azione, per una settimana siamo solo stati invitati ad annaffiare le piante...così i lavoretti alternativi ce li trovavamo da soli, ma sempre chiedendo il permesso e la modalità ai padroni di casa.
E' così che abbiamo raccolto cetrioli che stavano marcendo e fatto un'insalatona per tutti, curato le zampe del cane che erano infette, allungato la corda con cui era legata la scimmia che non riusciva a camminare per più di due metri, creato un detersivo naturale con la cenere, fatto i turni per pulire i bagni che altrimenti nessuno puliva, impostato insieme a loro un compost per non gettare i rifiuti organici insieme agli altri e ovviamente per nutrire la terra...nelle nostre proposte non c'era giudizio, ma solo voglia di lavorare insieme per migliorare. Siamo stati accusati da Silvia Camisassa ( presidente Jamm) di essere fonte di squilibrio per il gruppo e di non essere accettati dai ragazzi africani anche per la nostra esigenza di cucinare a parte almeno una volta al giorno della verdura. Ci è stato gridato in faccia di non essere capaci di rispettare un'altra cultura per mancanza di ascolto e siamo stati invitati grezzamente a lasciare la sede, senza una plenaria in cui potessimo spiegare il nostro punto di vista e ascoltare quello dei ragazzi senegalesi che sicuramente avevano una loro opinione...diversa dalla frettolosa interpretazione di chi a Jamm manipola.
Con due dei membri Jamm avevamo accordato di lasciare la sede senza affrontare apertamente la questione perchè Silvia non aveva la volontà di parlare e per non sollevare questioni che disturbassero "la finta quiete" del posto, e che ci sarebbero venuti a trovare in barca dopo pochi giorni per parlare con calma. Bene l'abbiamo fatto, col cuore strizzato e i denti stretti, perchè mai ci saremmo aspettati tanta freddezza, mancanza di professionalità e incapacità di comunicazione da una persona che in Italia ci aveva aiutato tanto e inoltre volevamo un confronto per capire meglio i ragazzi senegalesi, per capire gli eventuali errori e ricominciare, per chiedere scusa, dire grazie... è stato veramente difficile partire in silenzio.
La promessa di richiamarci, presto si è rivelata falsa, sono passati più di 10 giorni e nonostante li abbiamo rincontrati con la faccia dura, sono riusciti a non dire niente...forse la vergogna...boh
Fortunatamente l'unica persona di Jamm che ha lavorato con noi un giorno nella scuola , un ragazzo senegalese si è innamorato della lezione ( che evidentemente non ferisce la sua cultura ) e continuerà a collaborare con noi. Il responsabile del posto di salute ha voluto ingaggiarci personalmente e con lui inizieremo il programma con le scuole e con la comunità di Adeane.
In questi nuovi tempi, soltanto l'amore, il dialogo e i sorrisi vivono nei nostri cuori...
Chiediamo scusa pubblicamente se qualunque nostro comportamento o parola abbia in qualche modo turbato o ferito qualcuno nella sede di Jamm.
Siamo consapevoli che ogni gruppo è un organismo e che necessita tempo per rendere armonici i cambiamenti. Per questo sono necessari pazienza e volontà a comunicare apertamente da parte di tutti.
Essere accusati di non ascoltare e non essere ascoltati è un paradosso... Siamo sinceramente dispiaciuti per l'indurimento che si è creato, ne abbiamo sofferto tanto e sicuramente non solo noi. Quindi forse la domanda è: era proprio necessaria una chiusura così drastica, quando parte dell'associazione era aperta al dialogo? Era necessario buttare via tutto il lavoro (sia di Jamm che nostro) per rendere possibile questo progetto ad Adeane?
Abbiamo deciso di continuare il lavoro ad Adeane nonostante tutto, perchè dopo una trentina di visite ai bambini, non c'era dubbio sulla necessità di un programma di prevenzione, questa era per noi prioritario rispetto all'ego ferito.
Ringraziamo di cuore tutte le persone che comprando le magliette, offrendo la loro professionalità e viaggiando con noi hanno contribuito a "Le miglia dei sorrisi" in Senegal, vi sentiamo vicini e vi daremo modo di seguire al meglio il nostro lavoro aggiornando il blog.
Arrivati ad Adeane nella sede dell'associazione ci hanno dedicato una speciale stanza per lavorare, ma poi ...dopo cinque giorni senza una riunione per pianificare il lavoro, senza un momento dedicato a chiarire gli aspetti pratici,i soldi, i ruoli, le regole nonstante le nostre richieste, hanno iniziato a susseguirsi malintesi e incomprensioni... Noi ci aspettavamo di lavorare con le studentesse e i ragazzi di Jamm per creare insieme il piano di azione, per una settimana siamo solo stati invitati ad annaffiare le piante...così i lavoretti alternativi ce li trovavamo da soli, ma sempre chiedendo il permesso e la modalità ai padroni di casa.
Lezione di ecologia orale nel quartiere del nostro amico Amadi |
Una sorella maggiore imparando le buone pratiche di salute orale |
La promessa di richiamarci, presto si è rivelata falsa, sono passati più di 10 giorni e nonostante li abbiamo rincontrati con la faccia dura, sono riusciti a non dire niente...forse la vergogna...boh
Fortunatamente l'unica persona di Jamm che ha lavorato con noi un giorno nella scuola , un ragazzo senegalese si è innamorato della lezione ( che evidentemente non ferisce la sua cultura ) e continuerà a collaborare con noi. Il responsabile del posto di salute ha voluto ingaggiarci personalmente e con lui inizieremo il programma con le scuole e con la comunità di Adeane.
In questi nuovi tempi, soltanto l'amore, il dialogo e i sorrisi vivono nei nostri cuori...
Chiediamo scusa pubblicamente se qualunque nostro comportamento o parola abbia in qualche modo turbato o ferito qualcuno nella sede di Jamm.
Siamo consapevoli che ogni gruppo è un organismo e che necessita tempo per rendere armonici i cambiamenti. Per questo sono necessari pazienza e volontà a comunicare apertamente da parte di tutti.
Essere accusati di non ascoltare e non essere ascoltati è un paradosso... Siamo sinceramente dispiaciuti per l'indurimento che si è creato, ne abbiamo sofferto tanto e sicuramente non solo noi. Quindi forse la domanda è: era proprio necessaria una chiusura così drastica, quando parte dell'associazione era aperta al dialogo? Era necessario buttare via tutto il lavoro (sia di Jamm che nostro) per rendere possibile questo progetto ad Adeane?
Abbiamo deciso di continuare il lavoro ad Adeane nonostante tutto, perchè dopo una trentina di visite ai bambini, non c'era dubbio sulla necessità di un programma di prevenzione, questa era per noi prioritario rispetto all'ego ferito.
Ringraziamo di cuore tutte le persone che comprando le magliette, offrendo la loro professionalità e viaggiando con noi hanno contribuito a "Le miglia dei sorrisi" in Senegal, vi sentiamo vicini e vi daremo modo di seguire al meglio il nostro lavoro aggiornando il blog.